D’altronde come raccomandano i dematologi, d’estate per una esposizine corretta al sole è necessario l’utlizzo di creme e filtri solari per non riportare danni alla pelle a causa delle radiazioni ultraviolette. Stando a questo studio gli ingredienti in questione contenuti nelle creme solari che possono nuocere all’ambiente marino sono le nanoparticelle di biossido di titanio e di ossido di zinco che finendo in acqua possono risultare tossiche per il fitoplancton di cui si nutrono molti pesci.
In pratica queste nanoparticelle reagendo con i raggi ultravioletti formano nuovi composti quali il perossido di idrogeno che risulta appunto tossico per il fitoplancton. Gli studiosi in particolare hanno valutato l’impatto dei bagnanti sulla vita marina a Palmira beach di Maiorca, molto ricercata dai turisti: affollata da 10mila dei 200 milioni di turisti che ogni anno si riversano sulle coste del mediterraneo.
In base ai test effettuati dai ricercatori è risultato che il perossido di idrogeno derivante dal biossodo di titanio delle creme solari raggiunge dei picchi tali nelle acque costiere da far temere effetti nocivi per la vita marina.