E’ quanto risulta da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università della California di San Francisco (UCSF) e dell’Università del New Mexico, secondi cui in pratica sono i batteri intestinali a dettare le nostre preferenze in campo alimentare. I ricercatori hanno scoperto che i batteri riescono a manipolare il comportamento e l’umore alterando i segnali neurali del nervo vago riuscendo in tal modo a cambiare i recettori del gusto, e producendo tossine per farci sentire male e rilasciando ricompense chimiche per farci sentire bene.
Questi batteri intestinali influenzano il nervo vago che mette in correlazione stomaco e cervello. Insomma è pur vero che questo micro-universo che ci abita può essere condizionato anche a nostro vantaggio nel senso che scegliendo un determinato cibo si predispone anche l’habitat per lo sviluppo di un determinato ceppo batterico per quel cibo (batteri intestinali specializzati nella digestione di alghe sono stati trovati con maggior frequenza in Giappone dove è più diffuso il consumo di questo alimento), ad esempio se si assume il Lactobacillus casei si migliora l’umore di una persona, per cui in fondo siamo noi a scegliere i batteri in base ai cibi che mangiamo.
Come sottolineano i ricercatori possiamo quindi modificare le cattive abitudini alimentari manipolando a nostra volta i batteri che condizionano la nostra percezione del gusto, in tal modo potremo quindi evitare il circolo vizioso che porta ad alimentarsi con cibo-spazzatura predisponendo al sovrappeso e all’obesità. Lo studio è stato pubblicato su BioEssays.