Oggi per chi ha soldi e tempo grazie ad alcune tecniche chirurgiche è possibile rimuoverli. Ad esempio c’è chi si era fatto tatuare il nome del suo grande amore ma finita la storia e iniziatane un’altra quel tatuaggio rimane solo fonte di imbarazzo. Insomma il segno inciso sulla pelle non rimanda più a qualcosa di piacevole da ricordare. Altri invece ricorrono dal medico o per il disegno troppo banale o per il suo posizionamento.
I motivi che inducono alla cancellazione dei tatuaggi possono essere anche di natura lavorativa, in quanto in alcuni posti di lavoro il tatuaggio non è ben visto ad esempio sul dorso delle mani o sui polsi per chi lavora in una gioielleria o sugli avambracci per chi fa il poliziotto. Infine la decisione di rimuovere il tatoo può essere dettata anche da ragioni strettamente mediche per l’allergia che può aver causato.
Giovanni D’agata, il presidente dello sportello dei Diritti sottolinea come sia importante mettere in guardia i giovani dai rischi di queste mode e come questa nuova tendenza alla rimozione di questi segni sul proprio corpo conferma che pensarci più di una volta prima di farsi incidere è una buona prassi per evitare di subire conseguenze dannose per il proprio benessre psicofisico o più semplicemente di pentirsi.
Insomma poiché non sempre le tecniche chirurgiche consentono di rimovere tatuaggi e tattoo è bene decidere di farsi dei tatuaggi non per conformismo acritico verso la moda ma solo se si è consapevoli anche dei rischi che una incisione del genere comporta sulla nostra pelle.