Secondo David Greenfied, professore di psichiatria all’UNiversità di Connecticut, questo attaccamento morboso allo smartphone è una dipendenza come tutte le altre in quanto va ad interferire nella produzione della dopamina, il neurotrasmettitore legato alla ricompensa, che incoraggia le persone a compiere le attività che credono gli daranno piacere. Ad esempio ogni volta che sul diplay appare la notifica di un messaggio, o una e-mail, cresce la nostra aspettativa perché speriamo che sia in serbo per noi qualcosa di interessante.
Il problema nasce però quando non è possibile accedere per controllare il messaggio. Tra l’altro stando a un sondaggio svolto dall’ente britannico YouGov 6 ragazzi su 10 tra i 18 e i 29 anni dormono con lo smartphone acceso, pratica nociva per la nostra salute.