I ricercatori hanno preso i esame un campione di 1650 persone di età superiore ai 65 anni. I volontari che sono stati quindi seguiti per un periodo di 6 anni, all’inizio della ricerca non presentavano rischio di demenza o di ictus. Al termine della ricerca è risultato che la carenza di vitamina D comportava maggiori rischi di demenza e di Alzheimer.
Al momento però non risulta ancora chiaro come bassi livelli di vitamina D possano aumentare il rischio di demenza, per cui appare prematuro somministrare agli anziani supplementi di vitamina D. Bisognerà quindi attendere altre ricerche per stabilire se integrare la dieta con alimenti ricchi di vitamina D, quali ad esempio il pesce azzurro, o prendere degli integratori di vitamina D, si riveli efficace al fine di prevenire il morbo di Alzheimer e la demenza. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Neurology.