Ad esempio da questa ricerca è emerso che chi adotta un regime alimentare variato con alimenti ricchi di vitamine, sali minerali e proteine dormirebbe un numero di ore ottimali, mentre chi segue un regime dietetico disordinato avrebbe anche periodi di sonno inferiori o superiori agli standard indicati di 7/8 ore.
I ricercatori hanno diviso i volontari in base alla durata media di sonno e poi hanno sottoposto loro dei questionari in cui veniva chiesto quante calorie al giorno assumessero. Secondo gli studiosi a un maggior apporto calorico corrisponderebbe una peggiore qualità del riposo.
Dal questionaro è emerso che chi riusciva a dormire per 7, 8 ore di seguito era anche solito evitare le bevande alcoliche, mentre all’opposto i soggetti che non riuscivano a seguire una dieta equilibrata, particolarmente povera di carbodrati, acqua e licopene, carente anche di vitamina C non dormivano più di 4 o 5 ore a notte. Una dieta equilibrata quindi sembra favorire un sonno ristoratore che aiuta a ritemprare l’organismo.