In particolare in questa ricerca si descrivono i 10 geni grazie ai quali il fiore dell’oppio (Papaver somniferum) viene ottenuta la noscapina, un alcaloide già noto per le sue proprietà anti-tumorali.
Nota tradizionalmente come rimedio anti-tosse, gli effetti anti-cancro della noscapina sono stati scoperti nel 1998. In pratica questo alcaloide è in grado di inibire la proliferazione incontrollata delle cellule, il processo tipico di sviluppo del tumore, inducendone la morte programmata (apoptosi).
La noscapina produce degli effetti migliori rispetto alle altre molecole impiegate per combatere i tumori, ma ancora non è stato messo a punto un procedimento per sintetizzarla in laboratorio a basso costo così da poter essee prodotta su vasta scala.
I ricercatori hanno scopeto che incrociando il papavero con altre numerose varietà che ne esistono in natura, hanno individuato i geni responsabili della sua produzione, scoprendo che hanno come caratteristica quella di essre ereditati tutti assieme. Queste le parole di Winzer che ha spiegato i risultati dell ricerca: “Se presente in doppia copia nel genoma, questa stringa codificante porta la pianta a produrre alti livelli di noscapina; se, invece c’è n’è una sola copia la quantità di principio attivo prodotta è inferiore“.
I 10 geni sono stati quindi isolati, clonati e sequenziati. Grazie ai risultati di questa ricerca sarà quindi possibile in un futuro non troppo lontano avviare una produzione a più basso costo della pianta per isolarne la noscapina, quale principio attivo, per essere utilizzato come antitumorale.