In questa ricerca è stata analizzata la reazione al dolore da parte di 500 atleti e di 300 persone praticanti attività sportive a livello dilettantistico. Negli atleti è stata riscontrata una maggiore tolleranza a un dolore più intenso. Questo perché gli atleti nella fatica quotidiana degli allenamenti sono più “attrezzati” a sopportare il dolore rispetto ad altri.
Questa maggiore tollerabilità al dolore varia anche in base anche alle discipline sportive praticate. Ad esempio i ciclisti, i maratoneti, sono sottoposti a sforzi agonistici notevoli, per cui devono riuscire a sopportare il dolore muscolare e quello delle articolazioni. Gli atleti che invece praticano sport di squadra, come basket e calcio, o sport individuali come il tennis, hanno una risposta al dolore che è mediata tanto da meccanismi fisici quanto psichici. In definitiva la risposta al dolore è condizionata da fattori sia di natura fisica che mentale.
In sostanza lo studio dimostra che anche gli atleti non professionisti, pur non modificandosi l’intensità di base con cui il dolore viene percepito, sviluppano una maggiore tolleranza soprattutto rispetto ai dolori cronici, il che contribuisce a migliorare nel complesso la qualità della vita.