Questo è possibile perché nell’esoscheletro dei crostacei è contenuta una sostanza il chitosano, un polisaccaride lineare formato da D-glucosamina e N-acetil-D-glucosamina. Il chitosano viene usato normalmente come componente dello shampoo.
I ricercatori hanno scoperto che il chitosano che viene estratto dal guscio dei crostacei, può guidare la ricrescita delle fibre nervose periferiche danneggiate dopo una lesione. I vantaggi nell’applicazione del chitosano derivano anche dal fatto che si tratta di un elemento biologicamente compatibile, facile da suturare ed è biodegradabile nel medio pereiodo.
Le protesi al chitosano rappresentano per cui una valida alternativa all’autotrapianto. Insomma il recupero dei nervi lesionati è paragonabile al risultato ottenuto dagli innesti autotrapiantati. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Biomaterials.