Un gruppo di ricercatori della
Boston University e della
University of Cambridge ha condotto uno studio da cui è emerso che un farmaco utilizzato per curare l’
Alzheimer potrebbe rivelarsi utile anche nel trattamento delle
abbuffate alimentari compulsive. Questo dipo di dipendenza alimentare, nota anche binge eating, è un disturbo che affligge il 21% degli italiani ed è più frequente nella fascia d’età tra i 30 e i 40 anni. Il
farmaco in questione, la memantina, si è dimostrato efficace nell’agire sul nucleo accumbens, l’area del
cervello associata alla dipendenza. Il
farmaco è stato sperimentato dai ricecatori su dei topi che sono stati indotti ad abbuffarsi in maniera compulsiva. Alle cavie a cui è stata somministrata la memantina è scomparsa questa voglia compulsiva di cibo che crea dipendenza. Il
farmaco in particolare oltre che dare un taglio corto alle abbuffate frena anche la compulsività, che è una delle componenti tipiche in questo tipo di
dipendenze alimentari. Lo studio è stato publicato sulla rivista
Neuropsychofharmacology.