Grazie a certi
anticorpi somministrati tramite
iniezione potrebbe essere possibile contrastare efficacemente il progredire dell’
Alzheimer. La ricerca è stata condotta da
Genentech.Inc di San Francisco. Questi speciali anticorpi, riescono a superare la
barriera emato-encefalica e una volta giunti nel cervello sono in grado di ridurre le
proteine tossiche che accumulandosi nell’encefalo sono responsabili di questa patologia neurodegenerativa. In pratica gli
anticorpi legandosi a una speciale proteina, la “tranferrina”, superano la barriera emato-encefalica che fino ad oggi ha rappresentato il principale ostacolo per la messa a punto di
farmaci effcaci contro il morbo ed altre patologie neurodegenerative. Gli anticorpi possono quindi bloccare l’enzima che produce le
proteine beta-amiloidi che accumulandosi nel cervello sono all’origine del
morbo di Alzheimer. Al momento questi anticorpi speciali sono stati testati sulle scimmie, ma qualora si dimostrassero efficaci anche sull’uomo, si sarebbe trovata la soluzione per controllare il progredire della malattia.
Sono 40milioni i malati di Alzheimer nel mondo, in Italia arrivano a quasi 1,3 milioni ma la cifra è dstinata a raddoppiare entro il 2050 a causa dell’invecchiamento della popolazione. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine.