Stando a una ricerca condotta dalla
Brigham Young University, il
fumo passivo oltre a fare di male per se porterebbe quale ulteriore effetto collaterale un
aumentato rischio obesità. Stando a questo studio il nostro organismo risponde al fumo passivo alterando la sensibilità all’insulina che non viene più tenuta adeguatamente sotto controllo. Nel momento in cui l’insulina aumenta, si ingrassa. In particolare per i ricercatori questo effetto di resistenza all’insulina sarebbe dovuto all’impiego nelle sigarette di alcune sostanze chimiche che agirebbero sulla ceramide, una proteina lipidica, che va ad alterare quindi l’attività mitocondriale delle
cellule. L’effetto si rivela nocivo soprattutto per i bambini, che a causa del
fumo passivo vanno incontro maggiormente a problemi metabolici e cardiovascolari. I ricercatori hanno visto però che trattando i topi con la miriocina si riusciva a inibire le ceramidi, con la conseguenza che i topi non avevano alcun problema metabolico. Il prossimo obiettivo dei ricercatori è quindi quelol di replicare lo stesso meccanismo di inibizione delle
ceramidi anche nell’uomo, con delle sostanze che risultino sicure a tale scopo. Lo studio è stato pubblicato sull’
American Journal Physiology: Endocrinology and Metabolism.