I ricercatori hanno preso in esame 30 uomini e donne magri che rimanevano tali con un indice di massa corporea paria 18,5 o inferiore. I volontari non presentavano disturbi alimentari e si alimentavano e facevano attività fisica in maniera normale. Sono stati analizzati piccoli campioni di grasso prelevati dallo stomaco, assieme agli esami di sangue, feci e urine. Dai test è risultato che le cellule adipose delle persone magre presentavano espressioni molto più elevate di geni implicati sia nella produzione che nella scomposizione del grasso. Inoltre queste cellule avevano i mitocondri (le centraline energetiche delle cellule) più attivi. Lavorando a un ritmo più elevato possono scomporre e ricostruire le molecole in maniera più efficiente. Questo potrebbe spiegare perché le persone naturalmente magre non aumentano di peso. Lo studio pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition potrebbe quindi consentire la messa a punto di nuove terapie per il trattamento dell’obesità.