Qaulche anno fa uscì un libro che ha conosciuto una certa fortuna editoriale, dal titolo che era tutto un programma “Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano” di Gino e Michele e Matteo Molinari. Ebbene a causa del
cambiamento climatico e dell’
urbanizzazione anche altri animali invertebrati potrebbero prenderla piuttosto male. In particolare una delle conseguenze negative del
riscaldamento climatico potrebbe riguardare l’aumento dell’aggressività dei
ragni. Un gruppo di ricercatori dell’Università della California per valutare l’impatto dei
cambiamenti climatici non solo sulla vita umana ma anche su quella degli animali, ha studiato gli effetti
dell’uragano Florence, che si è abbattuto nel settembre del 2018 sugli Stati Uniti d’America orientali,
su alcuni esemplari di ragni. I ricercatori nello specifico hanno studiato il comportamento del ragno
Anelosimus studiosus sulla costa atlantica del Nord America. Lo studio ha preso in esame 240 colonie di femmine di
Anelosimus studiosus, una specie che presenta sia caratteri aggressivi che non. Gli studiosi hanno osservato che dopo il ciclone le
colonie aggressive producevano molte più uova. Riguardo ai motivi di questa maggiore aggressività vi sono più spiegazioni. Gli aracnidi sopravvissuti subito dopo la tempesta perdono la preda disponibile, quindi l’aumento della difficoltà per procacciarsi il cibo per la sopravvivenza li renderebbe più aggressivi.
Insomma per sopravvivere a questi eventi climatici disastrosi e quindi adattarsi agli stessi sarebbero spinti ad adottare un comportamento più combattivo per farvi fronte. Lo studio è stato pubblicato su Nature Ecology & Evolution.