Contatto con una medusa: cosa fare
Nel caso di contatto con una medusa bisogna uscire quanto prima dall’acqua, quindi la parte colpita va pulita bene da parti della medusa eventualmente rimaste attaccate alla pelle, utilizzando l’acqua di mare (l’acqua dolce può infatti contribuire a diffondere le tossine). Si può quindi applicare un gel astringente al cloruro d’alluminio che ha un effetto antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. In alternativa, si può usare una crema al cortisone anche se ha un effetto più ritardato (entra in azione dopo 20-30 minuti dall’applicazione), quando comunque i sintomi dovrebbero già essersi attenuati.
Rimedi fai da te, come lavare con ammoniaca o urina, ma anche alcol o acetone, non sono utili e anzi possono sortire l’effetto opposto andando a peggiorare l’irritazione locale. L’applicazione del calore con pietre o sabbia o acqua calda non serve per inattivare le tossine in quanto bisognerebbe superare i 50°C.
Nel caso in cui subito dopo il contatto, la reazione cutanea si diffonde e subentrano difficoltà respiratorie, pallore, reazione cutanea diffusa, sudorazione, mal di testa, nausea, vomito, vertigini, confusione e disorientamento è necessario chiamare immediatamente il 118 spiegando l’accaduto e i sintomi: si riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il personale di Pronto Soccorso. In questi casi la tempestività di intervento è fondamentale.
È importante sapere che l’area di pelle colpita dalle meduse rimane sensibile alla luce solare e tende a scurirsi rapidamente. Per evitare che la pelle si macchi, occorre tenere coperta, o ben protetta da uno schermo solare, l’area colpita fino a quando la reazione infiammatoria non scompare (circa due settimane).
Inoltre non tutte le meduse sono uguali pertanto bisogna informarsi sulle caratteristiche delle meduse tipiche della zona, in caso di viaggi in posti esotici, dove alcune meduse possono risultare molte pericolose.