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Ci si ammala sempre di più di cancro: gli screening non servono?

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In questi ultimi anni le diagnosi di tumore sono aumentate. In particolare nel 2014 il numero di nuove diagnosi è stato di 365.500, circa 1.000 al giorno. Più colpiti gli uomini (54%) rispetto alle donne (46%). I big killer più frequenti sono il tumore al colon-retto (52.000 diagnosi nel 2014) per entrambi i sessi, e il tumore della mammella (48.000 diagnosi nel 2014) per le donne. Si tratta di dati forniti dall’Istituto Superiore di sanità. A fronte di questi dati, sempre gli esperti dell’Issalute sottolineano che grazie alle diagnosi precoci e alle cure sempre più efficaci la mortalità diminuisce, la sopravvivenza aumenta. In questo senso si parla sempre di più di guarigione. La prevenzione è un fattore preventivo molto importante per diminuire il rischio delle patologie tumorali: 1/3 di tutte le forme di tumore si può prevenire modificando o eliminando fattori di rischio quali fumo, scorretta alimentazione, abuso di alcol e assenza di attività fisica. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale fornisce gratuitamente tre programmi di screening di popolazione per la prevenzione dei tumori del seno, del collo dell’utero e del colon-retto.

Inoltre lo screening va effettuato proprio quando non si hanno né segni né sintomi. Le cellule alterate, infatti, soprattutto nelle fasi iniziali non danno sintomatologia, ma in alcuni anni possono crescere fino a trasformarsi in cancro. Sottoponendosi allo screening, invece, si può fare una diagnosi precoce. Insomma, se non vi è certezza che il cancro possa essere sempre sconfitto, sicuramente può essere diagnosticato e curato precocemente.

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