Amanda Hansson, una ragazza svedese di 19 anni in un post su facebook ha raccontato la singolare vicenda di cui suo malgrado, è stata protagonista. I fatti risalgono allo scorso 3 luglio. La giovane è stata fermata dal conducente dell’autobus perché poco vestita. Così scrive sul social: “Era una giornata molto calda e avevo adattato il mio abbigliamento adatto alla temperatura: indossavo un paio di pantaloncini e un top con il fiocco annodato lì davanti. Porgo il biglietto, l’autista mi ferma. ‘Non puoi vestirti così sui nostri autobus. È la regola della compagnia. Ti mostri troppo… Prima ricopriti, poi torna”. La ragazza è scesa dal’autobus. Sentendosi umiliata, ha cominciato a piangere e urlare ma fortunatamente ha ricevuto il sostegno di alcuni musulmani. Poi ha concluso: “Il corpo è nostro e nessuno può dirci come vestirci”.
La compagnia degli autobus, dato il clamore dell’episodio che ha fatto rapidamente il giro del web, si è scusata pubblicamente: “Non abbiamo alcun regolamento del genere. L’autista non ha agito per motivi culturali o religiosi, ma è stato comunque sospeso”.