Stando allo studio effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità riguardo le stime di assunzione di acidi grassi saturi, la popolazione generale adulta ne assume circa 27 grammi al giorno di grassi, con un apporto di olio di palma stimato tra 2,5 e 4,7 grammi. Mentre i bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni consumano circa 25 grammi al giorno di acidi grassi saturi, con un apporto di olio di palma tra 4,4 e 7,7 grammi. In ogni caso gli acidi grassi saturi presenti negli alimenti che compongono la nostra dieta, non dovrebbero superare il 10% delle calorie totali all’interno della nostra alimentazione. In realtà i possibili effetti negativi sulla salute dell’olio di palma riguardano la presenza in esso di una consistente quantità di acidi grassi saturi che, secondo le evidenze scientifiche, se consumati in eccesso sono responsabili di un aumento del rischio di alcune malattie, in particolare di quelle cardiovascolari. Pertanto può rappresentare un rischio per la salute il consumo eccessivo di prodotti lavorati contenenti olio di palma. I grassi saturi contenuti, infatti, si aggiungono a quelli già assunti con gli alimenti di origine animale comunemente presenti nella dieta quotidiana come, ad esempio, latte e derivati, uova e carne, ricchi di tali grassi.
Per l’Istituto Superiore di Sanità il consumo dell’olio di palma non è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari nei soggetti normo-colesterolemici, normopeso, giovani e che assumano contemporaneamente le quantità adeguate di polinsaturi. Diverso il discorso per i bambini, anziani, dislipidemici, obesi, pazienti con pregressi eventi cardiovascolari, ipertesi per i quali è bene contenere il consumo di alimenti che apportano elevate quantità di grassi saturi.
Pertanto se si segue una dieta varia e bilanciata, occorre limitare il consumo di alimenti contenenti elevate quantità di grassi saturi.