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“Capitale Umano”, il film di Paolo Virzì candidato all’Oscar

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Paolo Virzì in questi gorni si trova a New York per promuovere l’uscita del film “Il Capitale umano” nelle sale americane. Si tratta del film italiano candidato all’Oscar come “Miglior film straniero”.

Il regista sta vivendo questa candidatura con grande ironia e umiltà, perché è ben conscio che dovrà passare le fila di una concorrenza agguerritissima: “Sarà difficile in gara ci sono 82 Paesi con film bellissimi. Cercheremo di non sfigurare, per ora le recensioni sono tutte molto buone“.

Il film del regista italiano scava nella miseria morale dei suoi protagonisti che vivono un benessere effimero e materialista, basato sulle cose e sul loro possesso, che fagocita qualsiasi altra possibilità d’essere al mondo che non si traduca secondo questa modalità consumistica del produrre e del comprare. Insomma la pellicola lascia emergere come dietro a questo benessere di facciata si nasconda una profonda infelicità.

La chiave del successo di questo film secondo il regista va ricercato nel fatto che: “tocca temi universali che riguardano il mondo privilegiato, parla dell’infelicità che sta dietro il benessere ma lo fa senza moralismo“. Inoltre sebbene la pellicola affronti tematiche che mettano in risalto gli aspetti negativi del benessere in realtà sottende un messaggio più profondo: “E’ indubbio che racconta il lato sinistro che si nasconde dietro il benessere ma è un viaggio che attraversa diverse classi sociali, non solo l’alta borghesia, ma anche la media e il sottoproletario legate, tutte, dall’oppressione dei più giovani”.

A proposito della “Grande Bellezza” di Sorrentino che ha vinto l’Oscar quale miglior film straniero, Virzì ha precisato che non bisogna vederlo in contrapposizione con il suo, anzi fa notare: “Siamo più fratelli di quanto possa sembrare”. Insomma dopo il film di Sorrentino anche quello di Virzì potrebbe dare nuovamente lustro alla nostra tradizione cinematografica.

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