La storia di Abdul Halim al-Attar, rifugiato siriano, ha letteralmente commosso il mondo. Con in braccio la sua bambina Reem di quattro anni, sotto il sole cocente di Beirut, vendeva
penne biro agli automobilisti. Su twitter sono state pubblicate alcune foto dell’uomo che lo ritraggono proprio mentre provava a destreggiarsi alla meno peggio in questa attività. Le immagini in particolare hanno colpito Gissur Simonarson, attivista e giornalista islandese, che dopo essere riuscito a risalire all’identità dell’uomo ha avviato una campagna sulla piattaforma Indiegogo dal nome “Aiuta Abdul e Reem a cominciare una nuova vita”. La solidarietà non si è fatta attendere. Grazie alla generosità della rete è stato possibile raccogliere 170 mila euro, che Abdul ha investito per aprirsi delle attività commerciali. In particolare ha tre aziende all’attivo: un panificio, un negozio di kebab e un piccolo ristorante dove lavorano 16 rifugiati siriani.
Nonostante la campagna sia scaduta, gli utenti del web continuano a versare denaro. L’obiettivo di Abdul è di dare un futuro ai suoi figli ed anche ad altri rifugiati. Così ha dichiarato Simonarson: “Abdul vuole aiutare altri rifugiati come lui attraverso le donazioni e vorrebbe anche che i suoi figli iniziassero ad andare a scuola”.