Sempre più persone si rifiutano di usare le calzature. Camminano scalze nei luoghi pubblici: in metro, al cinema, nei musei, al ristorante. Si tratta dei barefooter, i camminatori scalzi che vedono nelle calzature un ostacolo. Li si nota appunta per questo particolare: l’assenza di calzature ai piedi. Di certo passeggiare a piedi nudi sull’erba soffice è una esperienza piacevole, ma che dire dell’asfalto di città o di altre superfici più ruvide? In ogni caso per i barefooter andare scalzi è proprio uno stile di vita, una scelta. Il barefooting nasce in Nuova Zelanda per poi diffondersi negli Stati Uniti. Il Barefooting fatica non poco ad essere accettato dalla società moderna. Chi lo pratica viene accusato di feticismo, ma loro rispondono che si tratta di una naturalissima stravaganza.
I camminatori a piedi scalzi fanno a meno delle scarpe perché i piedi come le mani sono terminazioni corporee attraverso cui ci interfacciamo col mondo. Con i piedi sentiamo il contatto con la terra. Per i barefooter le calzature possono creare problemi perché con le scarpe l’aderenza della pianta del piede alla suola non è mai totale, ad esempio le scarpe col tacco possono dare dei problemi di postura. Tuttavia se è vero che camminare a piedi nudi può essere utile per correggere la postura e stabilizzare l’apparato muscolare è anche vero che aumenta il rischio di ferite ed ematomi, in particolare di infezioni batteriche e fungine.