E’ nata da pochi mesi e la madre ha postato una foto della piccola sui social. La bambina presenta una sorta di macchia estesa sul volto nota come nevo congenito melanocitico gigante (GCMN).
Dopo aver postato la foto della piccola sul social si sono scatenati commenti a dir poco orribili da parte degli utenti. Ad esempio vi è chi ha scritto: “Non sarebbe meglio se la uccideste, piuttosto che vivere vicino ad un mostro come Luna?”.
La madre della bambina, che non a torto, teme che possa essere vittima di bullismo ha spiegato che i chirurgi hanno pareri diversi sui tempi dell’intervento, ad esempio c’è chi vorrebbe operarla subito e chi invece ritiene che bisogna aspettare che cresca.
La donna ha anche raccontato che ha ricevuto commenti di sostegno. Ad esempio alcune persone le hanno inviato foto col viso dipinto di nero come quello della sua bambina.
Il nevo melanocitico congenito gigante è una lesione cuitanea pigmentata che potrebbe evolvere in una trasformazione tumorale.
Una storia simile è quella che ha segnato l’infanzia e l’adolescenza di Ciera Swaringen, una ragazza americana di 19 anni che per tutta la sua infanzia è stata presa in giro dai coetanei per una sua caratteristica fisica: ovvero la presenza di nei nel 70% del suo corpo.
La ragazza ha subito lo sherno da parte di coetanei. In particolare in una intervista a una tv locale ha raccontato il tipo di commenti di cui era oggetto: “I teenager solitamente sono i primi a commentare quando mi vedono. Dicono cose come “sembri sporca, fatti una doccia”. Ed ancora ha spiegato che ha utilizzato questi commenti negativo volgendoli a suo favore per essere più forte: “Nel corso del tempo ho imparato a far scivolare via commenti negativi e a ricordare che la maggior parte delle persone mi osservano e dicono cose crudeli perché non sono abituati a vedere qualcuno con la mia condizione”. Oggi questa ragazza della Carolina del Nord lavora in un negozio di scarpe, ha tanti amici ed è amata dalla sua famiglia. Ci auguriamo che alla piccola Luna possa essere risparmiata questa via crucis.
Pubblicato da Carol Fenner su Mercoledì 29 maggio 2019
