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Varicocele: va trattato solo se si vogliono avere figli?

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Si mutila l'organo genitale
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Si mutila l'organo genitale

Il varicocele si manifesta con la dilatazione delle vene del testicolo. In termini medici si tratta di una dilatazione patologica delle vene testicolari (o spermatiche), che decorrono lungo il funicolo spermatico e che hanno il compito di drenare il sangue dai testicoli. Il varicocele è una delle patologie più frequenti dell’apparato genitale maschile. Si osserva, quasi esclusivamente, nel periodo prepuberale e puberale (11-19 anni).

Gli esperti dell’Istituto superiore di sanità riportano che il trattamento di questa patologia è chirurgico e viene eseguito solo in particolari condizioni quali: presenza di dolore e o senso di peso, ridotte dimensioni del testicolo colpito, varicocele  palpabile o visibile (3° e 4° grado) o quando, terminato lo sviluppo puberale, si accerta un’alterazione della fertilità.

Molteplici sono le cause: nelle forme primarie, probabilmente una debolezza congenita delle pareti venose associata ad incontinenza delle valvole, mentre, più raramente come accade nel varicocele secondario, una compressione della vena renale.

Questa patologia è una causa importante, ma reversibile di ipofertilità o infertilità. Probabilmente il danno cellulare è dovuto alla lunga stasi venosa a cui conseguono accumulo di sostanze tossiche, riduzione dell’ossigeno disponibile e aumento della temperatura locale.

Tirando le somme, il varicocele ha una influenza negativa sia sulla crescita che sulla futura funzione del testicolo, per cui, anche quando non ci sono le indicazioni al trattamento chirurgico, è opportuno procedere periodicamente a dei controlli andrologici.

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