Tuttavia dopo un primo sconcerto, la comunità scientifica qualche anno più tardi evidenziò le imprecisioni contenute nell’articolo. In particolare fu scoperto che l’intero studio era distorto da interessi economici e, nel 2010, l’articolo fu definitivamente ritrattato dalla redazione della rivista e, conseguentemente, il medico inglese autore dell’articolo fu radiato dall’Ordine dei Medici.
Sempre gli esperti dell’Issalute sottolineano che tuttavia la ricerca in questione ottenne una enorme eco mediatica. A causa di ciò le percentuali di vaccinati in Europa calarono drasticamente, determinando la comparsa di migliaia di nuovi casi di morbillo, parotite e rosolia e loro complicanze, con pesanti effetti sulla salute delle persone oltre che sociali ed economiche.
Nonostante i numerosi studi scientifici condotti in tutto il mondo abbiano negato l’esistenza di una possibile associazione tra vaccini e autismo (dimostrando, peraltro, che non vi è stato un aumento dei casi di autismo in seguito all’introduzione in commercio del vaccino), in Italia, ancora oggi, la paura dell’autismo continua purtroppo a circolare e ad essere sostenuta da gruppi e associazioni contrarie alle vaccinazioni.
Fatto sta che nel 2013, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha affermato che l’insorgenza dell’autismo dipende dall’associazione di diversi fattori, genetici e ambientali, ancora in parte sconosciuti e dimostrato ampiamente la mancanza di connessione con i vaccini.