In realtà gli esperti dell’istituto Superiore di Sanità spiegano che conseguire l’immunità attraverso l’infezione naturale espone a molti rischi: ad esempio, difetti di nascita da rosolia in 1 caso su 4, cancro al fegato da epatite B nel 5% dei casi, decessi per tetano 3 casi su 100, pertosse e difterite 1 caso su 20, morbillo 1 caso su 3.000 e meningite con morte o complicanze altamente invalidanti in circa il 35% dei casi.
Grazie alle vaccinazioni di massa, in numerosi paesi europei inclusa l’Italia, molte malattie infettive prima pericolose sono oggi scomparse o di rara apparizione.
Il vantaggio del vaccino, spiegano sempre gli esperti dell’Iss, sta nel fatto che conferisce alla persona vaccinata la stessa risposta immunitaria che darebbe l’infezione naturale, ma senza provocare la malattia evitando, quindi, i rischi e le complicanze.
Pertanto i genitori che rifiutano di vaccinare i propri figli aumentano il rischio di diffusione delle malattie.