Secondo uno studio condotto dal Centro Medico dell’Università di Leida, le donne che hanno rapporti orali col proprio partner presenterebbero un rischio ridotto di aborto spontaneo ricorrente, ovvero quello che si manifesta tre o più volte consecutivamente prima della 24esima settimana di gravidanza.
I ricercatori hanno posto a confronto i dati relativi a due gruppi di donne: il primo costituito da 97 partecipanti aveva sperimentato 3 aborti consecutivi non spiegati, dei quali il terzo al di sotto dei 36 anni di età. Il secondo gruppo di controllo relativo a 137 donne invece non aveva avuto aborti spontanei ricorrenti.
Dallo studio in particolare è emerso che molte più donne del secondo gruppo erano solite praticare sesso orale al proprio partner: 72,9 percento contro il 56,9 per cento del primo. Secondo i ricercatori questi risultati si spiegherebbero tenendo conto che il liquido seminale maschile avrebbe degli effetti benefici per il feto quando viene assorbito dall’intestino femminile. In particolare potrebbe modificare il sistema immunitario della donna determinando una tolleranza agli antigeni ereditari del padre presenti nel feto.
Detto in altri termini, questo genere di rapporti aiuterebbero l’organismo della donna ad adattarsi alla presenza del feto. Le molecole presenti nel fluido maschile che potrebbero favorire questa tolleranza immunitaria sono le citochine, ormoni e antigeni solubili HLA.
Così spiegano i ricercatori: “L’esposizione orale al liquido seminale sembra influenzare l’esito della gravidanza in modo positivo. I nostri risultati indicano che esiste un’associazione tra la mancanza di sesso orale e gli episodi di aborto ricorrente”.
Tuttavia sottolineano che questa ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Reproductive Immunology non ha messo in evidenza alcun rapporto di causa ed effetto. Inoltre il campione di donne coinvolto statisticamente è poco significativo, pertanto questi risultati dovranno essere avvalorati da altri studi.