Ciononostante è ormai noto che elevati livelli di colesterolo, specie il “cattivo LDL”, aumentano la possibilità di trombosi soprattutto a livello delle arterie coronarie che irrorano il nostro cuore.
Ma le statine non sono le sole armi a nostra disposizione. Il loro meccanismo d’azione è semplice: riducono la produzione di colesterolo da parte del fegato. Invece, quella quota di colesterolo (più o meno 30%) che assumiamo con i cibi può essere ridotta da un’altra categoria di farmaci a cui appartiene l’ezetimibe, una molecola che, se somministrata insieme con una statina (ed esistono farmaci in commercio che abbinano in una compressa le due sostanze) aiuta a debellare il colesterolo in eccesso.
Ma che dire di altre categorie di farmaci, il cui uso è molto diffuso, ovvero i cosiddetti “integratori” nei quali molti si rifugiano per “scappare” dalle statine? La maggior parte di loro contiene il riso rosso fermentato, detta anche monocolina K, detta anche lovastatina. La lovastatina è una statina cosiddetta vegetale, ed è la più diffusa negli Stati Uniti per il trattamento delle ipercolesterolemie.
Dunque quando assumiamo prodotti a base di riso rosso fermentato stiamo di nuovo assumendo una statina, che, dopo essere uscita dalla porta, rientra così dalla finestra!!