Oggi si dice “l’ho letto su Internet” e qualsiasi notizia diventa indiscutibile!
Ebbene, specialmente per le news di medicina tutto ciò non è sempre vero. Tutti sanno che esistono le fake news, ovvero le notizie false!
Oggi leggiamo che la curcuma è un potente antinfiammatorio e antitumorale, domani si legge che è pericolosa per il fegato…
Rispetto all’epoca dei giornale, del telegiornale e dei libri è cambiata la velocità con cui ci giungono le informazioni e si è moltiplicato paurosamente il numero delle notizie…
Sempre più spesso, poi, accade che un paziente ponga quesiti clinici via messaggio al proprio medico, quando a volte non accade addirittura che la notizia letta al volo sul web non venga posta come contestazione o osservazione riguardo al trattamento terapeutico o alla condotta seguita per la propria condizione clinica.
Fortunatamente, l’uso della tecnologia per la comunicazione tra medico e paziente non sembrerebbe poi così diffuso come appare: ad esempio, secondo una recente ricerca, pubblicata (guarda un pò…) su Internet… WhatsApp sembra essere usato dal 64% dei medici e dal 57% dei pazienti, dunque non dalla totalità, per fissare o spostare appuntamenti e per condividere documenti o informazioni cliniche. Meno di un cittadino su 5, invece, usa mail o WhatsApp per comunicare col proprio medico, solo il 23% prenota online una visita specialistica e appena il 19% effettua il pagamento sul web. Lo indica una ricerca dell’Osservatorio Innovazione digitale in sanità della School of Management del Politecnico di Milano, presentata nel capoluogo lombardo al convegno Connected Care: il cittadino al centro dell’esperienza digitale.
L’uso del web per reperire informazioni e accedere ai servizi sanitari è in aumento soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione, ma il canale fisico dovrebbe ancora essere quello privilegiato dalla maggior parte dei pazienti.
La raccomandazione che sembra più logica è quella di leggere ed acquisire le informazioni ma poi discuterne con il proprio medico, senza partire con iniziative personali. WathsApp ed altri strumenti di messaggistica sono sicuramente molto utili e immediati per prendere o confermare appuntamenti o per comunicare sinteticamente parametri utili al controllo a distanza della propria condizione clinica. Un uso distorto, invece, diventa quando si comunicano sintomi insorti improvvisamante o si chiedono delucidazioni sulla terapia che si segue dando per scontato che il medico possa tenere a mente le terapie di tutti. In questo caso meglio, molto meglio, almeno la voce se non possibile il contatto fisico in tempi brevi !
Facebook e altri social meritano un discorso a parte: attenzione a chi diffonde notizie frutto della fantasia personale, perchè a volte queste si moltiplicano e si amplificano paurosamente attraverso l’uso dei like e non è più possibile riportarne i fili sul giusto binario!