L’allarme è stato lanciato dalla organizzazione agricola spagnola Asaja, secondo cui questa scoperta: “rivela la volontà del Sudafrica di ingannare l’Ue sul rischio di esportazione di agrumi“. La conferma è arrivata anche da parte del database Europhyt, che in una nota spiega che: “individuazione per la prima volta di questo pericoloso fungo nelle arance tunisine”.
Secondo la Coldiretti, per evitare che il contagio possa diffondersi in Europa con conseguenze disastrose per i nostri prodotti, bisognerebbe fermare gli arrivi degli agrumi dalla Tunisia che solo nel 2018 ne ha esportati in Italia circa 162mila chili: “L’Italia non può permettersi l’invasione di altri patogeni alieni dopo che, dalla ‘tristeza’ degli agrumi alla Xylella fastidiosa, dalla cimice moarmorata asiatica alla a Drosophila suzukii il moscerino killer fino al cinipide del castagno, hanno fatto strage dei raccolti”.
La malattia causata da questo fungo è stata scoperta la prima volta nel 1895 in Australia, Nuova Zelanda e nei paesi asiatici arrivando fino all’Africa, all’Argentina e al Brasile, ma almeno fino ad ora non si era mai insediata in Europa.
Sempre per la Coldiretti, le misure attivate finora dalla Unione Europea per contrastare l’ingresso della macchia sono da ritenersi ancora insufficienti.