A venderli online è il sito Redbubble, società fondata nel 2006 a Melbourne (Australia). Fino a questa mattina vi comparivano capi d’abbigliamento piuttosto discutibili, al punto da suscitare l’intervento da parte dell’Auschwitz Memorial. Questa la domanda che il Museo ha rivolto alla società autraliana: “Pensate veramente che vendere tali prodotti come cuscini, minigonne o borsette con le immagini di Auschwitz – teatro di un’enorme tragedia dove più di 1,1 milioni di persone sono state uccise – sia accettabile?”
La società ha risposto molto prontamente su Twitter: “RedBubble prende una posizione forte contro il razzismo e la violenza, comprese le atrocità commesse nei campi di concentramento nazisti. Stiamo continuamente rivedendo e migliorando le nostre linee guida e i processi di revisione dei prodotti. Grazie per averci portato all’attenzione questo episodio. La natura di questi contenuti non è accettabile e non è in linea con le nostre linee guida. Stiamo provvedendo immediatamente a rimuovere questi e prodotti simili”.
In effetti subito dopo questi prodoti sono stati rimossi dal catalogo del sito. Questo il tweet postato dall’Auschwitz Memorial.
We have noticed @RedbubbleHelp reaction. Some items with images of Auschwitz are being removed from the @redbubble site. https://t.co/WLOOpe4QS8
— Auschwitz Memorial (@AuschwitzMuseum) May 7, 2019