Per aver conto di quanto sia ampio e diffuso questo fenomeno può essere utile andare a visionare i moltissimi video disponibili su questo argomento su youtube. Sempre più ragazzi riescono quindi a rilassarsi ascoltando il rumore prodotto dall’asciugapelli, per alcuni è diventato indispensabile per addormentarsi ed altri ancora non possono rinunciare a questo sottofondo per concentrarsi meglio nello studio. Alcuni per non disturbare i familairi non dormono col phon acceso, ma non rinunciano a guardare i video su youtube con le cuffiette. Esistono anche diversi gruppi su facebook dedicati a chi ha questa ossessione. Molte le foto delle lenzuola bruciate ed anche le scottature sulla pelle per chi fa un uso improprio di questo strumento.
Ivana Siena, 36 anni, psicologa e psicoterapeuta, fondatrice e direttrice del Centro di psicoterapia familiare, presente a Pescara e a San Severo, in provincia di Foggia racconta che: “Nella mia attività clinica ho riscontrato più volte la tendenza all’utilizzo di utensili casalinghi, soprattutto asciugacapelli ma anche ventilatori o stufette elettriche, per indurre uno stato di maggiore rilassamento. Quattro anni fa il primo caso, una paziente di 27 anni, lavoro precario, famiglia problematica, la notte si coccolava con il phon acceso sotto le coperte. Per ore”.
Rumore dell’asciugapelli: perché può rilassare?
Gli asciugacapelli ma anche i comuni elettrodomestici presenti in casa, ad esempio ventilatori o lavatrici producono white noise, ovvero rumore bianco, che ha una frequenza molto simile ad alcuni rumori presenti in natura, come il gracchiare delle rane, il fruscio del vento tra gli alberi o le onde del mare. Con le frequenze alfa e theta del rumore bianco, le onde cerebrali diventano più distanti, ampie, lente e meglio formate, per cui consentono una maggiore concentrazione, rilassamento, effetto antidolorifico e miglioramento della qualità del riposo.
Secondo un’altra spiegazione il rumore dell’asciugacapelli potrebbe essere messo in relazione con i suoni intrauterini e quindi rimandare alla memoria pre-natale, che potrebbe in qualche modo riattivarsi con questo genere di frequenze.
Tuttavia come nel caso di altre dipendenze, gli esperti consigliano di rivolgersi a uno specialista.