Entro il 2020 il governo australiano ha in programma di sopprimere circa 2 miloni di
gatti randagi. La motivazione di questo piano, che sicuramente farà storcere il naso agli
ambientalisti, tiene conto che la crescita in questi ultimi anni della popolazione di questi felini allo stato brado nelle aree rurali è stata tale da rappresentare una seria minaccia per almeno altre
venti specie di animali che potrebbero estinguersi. In particolare la moltiplicazione di questi gatti rappresenta una minaccia soprattutto per la preservazione di
22 specie di piccoli roditori e
marsupiali.
Secondo quanto riportato dal New York Times, in alcune zone vi sarebbero 100 gatti per chilometro quadrato. Il governo ha posto in essere varie iniziative per provare a frenare la crescita di questa popolazione di felini. Uno degli ultimi tentativi è consistito nel disseminare le zone dove la concentrazione dei gatti è maggiore, di esche avvelenate.
I gatti che non risultano originari dell’Australia, ma sono stati introdotti dai coloni, secondo gli esperti, rappresenterebbero quindi la più grande minaccia per la fauna locale.