L’attività all’interno della room ha una durata di 15 minuti, in cui protetti da occhialini, maschere, tute, guanti e caschi, potrete dare libero sfogo alla vostra rabbia ed anche farvi accompagnare dal vostro brano musicale preferito. Ad ogni partecipante inoltre viene fornita un’arma base insieme ad un set di altri oggetti che posono rivelarsi utili. Insomma possiamo liberarci dei sentimenti repressi, dei rancori, evitando di somatizzare le emozioni negative che pure hanno bisogno di essere espresse. In tal modo ci liberiamo delle tensioni negative, dello stress e scarichiamo tutta l’adrenalina.
Volendo dare una chiave di lettura di questo fenomeno, lo si potrebbe definire anche come una sorta di metafora della civiltà dei consumi, che si sviluppa secondo un ciclo, che prevede quale fase finale, un processo di auto-distruzione.
L’idea è nata in Giappone, dove gli impiegati sono sottoposti a forti stress, poi si è diffusa anche in America. In Italia le prime stanze della rabbia sono nate a Bologna, Forlì e Legnano. Sul sito angergames dove è possibile reperire tutte le informazioni, si legge che: “L’appuntamento ha una durata di 30′ per consentire Briefing e Debriefing. L’accesso alla Room è riservato a maggiorenni in buone condizioni di salute”.