I ricercatori guidati da Florent Détroit, paleoantropologo del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, nel 2007 hanno scoperto un osso del piede (un terzo metatarso) che è stato datato a 67mila anni fa. Tra il 2012 e il 2015 sono stati scoperti 12 fossili di mani e piedi. Complessivamente i ricercatori hanno riportato alla luce 13 fossili.
Stando ai dati raccolti dai ricercatori, si stima che questi ominidi siano vissuti circa 50mila fa. Si tratterebbe quindi di una specie umana grosso modo coeva dei Neanderthal, dell’Homo sapiens e dell’Homo floresiensis. La particolarità della specie H. luzonensis risiederebbe nell’anatomia di mani, piedi e denti, che presentano caratteristiche arcaiche simili a quelle degli australopitechi e moderne come quelle dell’Homo Sapiens. Riguardo ai denti poi il rapporto fra molari e premolari è differente da tutti gli altri ominidi.
Così ha spiegato l’autore dello studio Florent Détroit, paleoantropologo del Muséum National d’Histoire Naturelle di Parigi: “Se esaminiamo ciascuna caratteristica una a una, la ritroveremo anche in una o più specie umane, ma se guardiamo l’intera combinazione di caratteristiche nessuna altra specie del genere Homo è simile, indicando così che appartengono a una nuova specie”.