Ad annunciarlo è Defence for Children, una organizzazione che rappresenta i genitori e i bambini coinvolti in questo scandalo. Il sospetto è che Karbaat in almeno 22 fecondazioni artificiali abbia usato il suo stesso seme. Tuttavia l’ex direttore della banca del seme finché era in vita si è sempre rifiutato di sottoporsi a qualsivoglia test genetico. I test del Dna purtroppo hannoi confermato quanto si temeva: risultano quasi 50 i bambini che hanno il patrimonio genetico del medico della fertilità. Ma potrebbero esserne anche di più.
L’organizzazione pertanto in un comunicato ha spiegato che: “I risultati confermano il grave sospetto che Karbaat utilizzava il proprio sperma nella clinica”.