La truffa funzionava nel seguente modo: lo studente aveva acquistato pubblicità sui siti pornografici, quando qualche malcapitato utente vi cliccava, i loro pc venivano infettati dal software dannoso “Angler”. Si tratta di malware che limitano l’accesso ai pc che infettano. Il virus, una volta scaricato, prendeva quindi controllo del computer fino a quando l’utente non pagava una sorta di riscatto fissato a 200 dollari oppure a 100 sterline a seconda dei casi. Il messagio sembrava provenire dall’Fbi o da altra agenzia di sicurezza.
Dalle indagini è emerso che il virus sarebbe stato scaricato su circa 165mila computer e che circa il 5% degli utenti abbia pagato il riscatto a causa dell’imbarazzo verso parenti o amici nel caso in cui fosse stato scoperto che navigavano su siti di quel genere.
Il ragazzo con questa truffa è riuscito a guadagnare quasi 700mila sterline corrispondenti a circa 800mila euro. In realtà Quaiser, sempre stando a quanto emerso dalle indagini, si appoggiava a un clan internazionale di hacker che portava avanti questa truffa informatica. Il giovane è stato arrestato la prima volta 5 anni fa ma poi il processo è stato rimandato più volte. Lo studente è stato arrestato e condannato a 6 anni e 5 mesi dopo aver ammesso 11 reati che spaziano dal porno al ricatto.