Il tatuatore ha utilizzato un ago palmare. Dopo circa una settimana, il giovane comincia ad accusare dolore nai genitali e soprattutto il suo membro si trova in stato di perenne semi-erezione. Il caso del ragazzo che ha sviluppato un priapismo dopo il tatuaggio è diventato oggetto di uno studio medico ed è attualmente ancora in fase di studio. Secondo i medici dell’’università di Kermanshah, questa anomala e semi-permanente erezione, gli sarebbe derivata dall’eccessiva penetrazione dell’ago usato per il tatuaggio stesso, procurando al ragazzo una fistola arteriovenosa. Sebbene decisamente sporadici, casi di priapismo e di erezioni perenni si registrano a carico di chi si è tatuato il glande.
Secondo i medici il caso del ragazzo può classificarsi come priapismo non ischemico, che comporta la formazione di una fistola arteriosa post-traumatica. In ogni caso il priapismo non ischemico non è doloroso e non porta a necrosi. Il ragazzo ha deciso di farsi impiantare uno shunt, cioè un buco o un passaggio che favorisce il movimento di un liquido da una parte all’altra del corpo. Tuttavia l’operazione è fallita e quindi ha deciso di lasciare le cose come stanno perché a parte le perdite di sangue, non ha più dolori e può avere rapporti sessuali. Inoltre ha affermato che nonostante l’erezione permanente, non è affatto pentito del tatuaggio.
Il priapismo ischemico invece è la forma più comune di priapismo. Rappresenta oltre il 95 % di tutti gli episodi di priapismo.
Tatuaggi: attenzione ai rischi
I tatuaggi mal eseguiti o non rispettosi di tutte le norme igieniche possono portare alla trasmissione di infezioni molto pericolose, quali i virus dell’epatite B e C e, in misura minore, il virus dell’AIDS. Inoltre in soggetti sensibili possono svilupparsi anche reazioni di tipo allergico agli inchiostri utilizzati per i tattooo e ai metalli del piercing. Da temere in particolare è l’allergia all’hennè nero che deriva all’aggiunta dello stesso di un composto molto pericoloso, la pa-rafenilendiamina (PPD). In particolare piercing e tatuaggi risultano controindicati nei portatori di vizi valvolari cardiaci, negli affetti da immunodeficit o patologie croniche, a chi assume farmaci antiaggreganti come l’aspirina, immunosoppressori o anticoagulanti, nei ragazzi con cheloidi e nelle donne in gravidanza.