In particolare i ragazzi stimolati quotidianamente da questa molteplicità di input possono sviluppare una dipendenza da questi strumenti tecnologici. Questo tipo di dipendenza ha un nome ben preciso: con il termine nomofobia si indica proprio la paura di rimanere sconnessi per troppo tempo. Ultimamente poi si sta affermando una nuova tendenza, il vamping, che consiste nel passare notti insonni sui social.
L’allarme su questa insonnia tecnologica in particolare è stato lanciato da Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e salute mentale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano: “Studi su campioni ampi hanno trovato una forte correlazione tra disturbi del sonno (quantità, qualità, sonnolenza diurna) e utilizzo di smartphone e social network soprattutto nelle ore serali. L’insonnia agisce da detonatore ampliando la vulnerabilità individuale a differenti patologie psichiche (tra cui patologie depressive, alterazioni dell’impulsività, utilizzo di sostanze)“.
Dormire è fondamentale per la rigenerazione del nostro cervello. Va infatti sottolineato che la deprivazione cronica di sonno ha un effetto negativo sulla maturazione cerebrale dell’adolescente.