Stando a quanto si apprende, il macchinista che ha visto delle persone sui binari ha emesso il suono classico per avvertire del suo arrivo e ha tirato il freno di emergenza. Purtroppo però non è riuscito a frenare il treno per tempo per evitare l’impatto con la ragazza. Così ha raccontato ancora sotto shock: “Il ragazzo che era con lei è riuscito a saltare via ma la ragazza non è stata così fortunata ed è stata colpita dal treno che le ha tagliato il corpo in mille pezzi”. Un ragazzo, suo parente, che era con lei in quel momento è riuscito, a salvarsi saltando qualche istante prima.
Selfie-mania: una vera e propria dipendenza
La tragica morte della ragazza mette in evidenza questa tendenza sempre più diffusa da parte dei givani di scattarsi delle foto in situazioni di pericolo. Per gli psicologi questo fenomeno potrebbe dividersi in tre stadi. Si ha una selfite acuta quando ogni scatto finisce puntualmente sui social. Questa ossessione è invece cronica quando ci si pone a favore di telecamera 24 ore su 24 e le foto vengono postate più di 6 volte al giorno. La fase borderline si invece quando ci si scatta almeno tre foto al giorno ma non si ha la necessità di condividerle sui social. Inoltre gli psicologi di questo studio che è stato pubblicato sulla rivista medica International Journal of Mental Health and Addiction, hanno anche messo a punto un test che consente di autodiagnosticarsi la selfite con 20 domande. Potremmo dire quindi che al giorno d’oggi l’ossessione per l’immagine e per l’estetica ha trovato nel selfie, un punto d’incontro perfetto con la tecnologia.