Bambole redborn: quando nasce questo fenomeno
Un antesignano di questo fenomeno delle bambole redborn o bambole rinate può ravvisarsi già durante la seconda guerra mondiale quando in Germania le donne nel corso dei bombardamenti facevano passare il tempo apportando delle modifiche alle bambole delle loro figlie. Il fenomeno ha poi avuto un nuovo sviluppo in America a partire dagli ani 90′, per poi diffondersi nuovamente in Europa. All’inizio ha interessato soltanto collezionisti del settore affascinati dalla riproduzione fedele al vero fin nei più minuti particolari di queste bambole. Basti pensare ai capelli veri, battito del cuore, macchie di latte, vocina, piccole vene e un magnete all’interno della boca per fa sì che trattengano biberon e ciucci. E’ diventato poi un fenomeno virale che lascia dietro di sè molti interrogativi.
Bambole reborn: quanto costano?
I prezzi richiesti sono molto alti: si possono spendere cifre che vanno da 500 fino a 20mila euro.
Bambole reborn: come si preparano
Si tratta di un procedimento estremamente laborioso che parte dalla bambola in vinile e prevede l’aggiunta prrogressiva di diversi strati di pittura e materiali affinchè possa acquisire un aspetto sempre più umano.
Bambole rinate: aspetti psicologici
Ma cosa spinge la gente ad acquistare un surrogato inanimato di un bambino vero? In un certo senso questi fantocci al silicone ricordano la storia celeberrima raccontata da Collodi quando Geppetto si scolpisce Pinocchio, questo burattino di legno che poi misteriosamente e magicamente si anima. Riguardo a questa mania, i psicologi invitano alla cautela. Non necessariamente indicano la presenza di un disturbo mentale, tuttavia è importante non perdere contatto con la realtà e quindi con la vita reale, con tutte le conseguenze negative che ne potrebbero derivare. Si tratta quindi di un fenomeno da monitorare per evitare che chi le acquisti, magari per riempire un vuoto interiore, surroghi il reale col virtuale.