Cellule mammut risvegliate con la clonazione
Stando a quanto si apprende, per risvegliare le cellule di questo animale che si è estinto circa 4000 anni fa, i ricercatori hanno utilizzato una tecnica simile a quella utilizzata per la pecora Dolly. In questo esperimento sono riusciti ad estrarre 88 nuclei, ovvero le strutture in cui si trova racchiuso il Dna, il codice della vita. Hanno quindi trasferito i nuclei negli ovociti dei topi privati del loro nucleo. In tal modo i nuclei delle cellule del mammut si sono risvegliate, dando i segni di attività che precedono la divisione cellulare. Tuttavia non c’è stata l’attivazione dei nuclei per la divisione cellulare in quanto le cellule risultavano troppo danneggiate per poter dare avvio a questo processo. In ogni caso lo studio ha dimostrato che: “i nuclei cellulari prelevati dai tessuti del mammut si sono, almeno in parte, conservati anche dopo 28.000 anni e che la loro attività cellulare può ancora essere risvegliata“.
Insomma non si può escludere che si possa arrivare ad una clonazione completa, ma almeno per il momento Jurassic Park è soltanto il bel film di Spielberg che tutti conosciamo.
Dna dei dinosauri
Pertanto allo stato attuale delle conoscenze non appare un obiettivo possibile ricostruire il DNA di animali vissuti quasi 70 milioni di anni fa. Finora è stato invece possibile ricostruire sequenze di DNA dei suoi discendenti più prossimi, risalendo a circa un milione di anni fa, in particolare è stato possibile ricostruire il Dna di uomini di Neanderthal e di mammut. In generale si è arrivati a creature vissute fino a un milione di anni fa. Per riavere quello di dinosauro, bisognerebbe spingersi fino ad almeno 66 milioni di anni fa. Si tratta di un tempo abissale in termini di storia dell’evoluzione.