Chikungunya: fasi della malattia e sintomi
E’ opportuno distinguere due fasi in questa malattia: la prima che va da 6 ai 10 giorni comporta il comparire di sintomi, quali mal di testa, febbre e artralgie. Tali artralgie limitano di molto il movimento dei pazienti che quindi tendono a restare in posizione immobile. La malattia prende il nome proprio da questi dolori articolari che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”. La febbre in genere scompare dopo 4 giorni.
La seconda fase invece dura per due o tre giorni e si caratterizza per la comparsa di macchie (esantema maculopapulare pruriginoso) presenti su tutto il corpo e ricompare anche la febbre. In rari casi possono verificarsi miocardite e scompenso cardiaco acuto. Le complicanze più gravi possono essere di tipo emorraggico neurologico. In quest’ultimo caso riguardano soprattutto i bambini. La malattia tende a risolversi da sè anche se i dolori articolari possono perdurare anche per mesi.
Chikungunya: come si trasmette
La malattia non si trasmette per contatto diretto da uomo a uomo, ma attraverso la puntura delle zanzare infette con cui possono veicolarla da uomo a uomo.
Chikungunya: epidemie
La prima epidemia viene descritta nel 1952 in Tanzania, ma è probabile che anche l’epidemia descritta nel 1779 in Indonesia fosse attribuibile allo stesso agente patogeno. A partire dagli anni 50′ si sono verificate una serie di epidemie ricorrenti in Asia e in Africa. In Italia i primi casi autoctoni sono stati segnalati nel 2007 in Emilia Romagna, nella provincia di Ravenna.
Trattandosi di un virus non esiste una terapia specifica, pertanto il trattamento è solo di tipo sintomatologico. Si somministrano quindi gli anti-piretici e gli antinfiammatori per attenuare i dolori articolari. E’ importante anche la reidratazione del paziente.