Quando l’amore finisce: cosa succede a cuore e cervello?
Tuttavia le conseguenze dell’amore sul nostro corpo e in particolare sul cervello, ad esempio quando una relazione finisce, possono essere indagate anche dalla scienza medica. Due ricercatrici americane hanno analizzato cosa succede nel cervello quando soffriamo per amore. Le ricercatrici in particolare hanno sottoposto a risonanza magnetica funzionale un gruppo di 15 volontari di circa 20 anni di età. Tutti risultavano reduci dalla fine della loro relazione durata oltre 20 mesi. Lo studio ha messo in evidenza una maggiore attività in una area specifica del cervello denominata VTA, la zona tegmentale ventrale, che presiede alle emozioni collegabili non solo all’innamoramento e al piacere sessuale, ma anche alla funzione di ricompensa che ci fa rilasciare la dopamina, dandoci quindi un senso di benessere. Sostanzialmente l’amore sarebbe in grado di indurre uno stato di dipendenza in chi lo prova, paragonabile agli effetti indotti da una sostanza stupefacente. L’amore è un istinto radicato nel profondo, in quanto per la conservazione della specie il legame della coppia si è rivelato fondamentale. Il mal d’amore pertanto ci produce una sofferenza che fa soffrire la nostra persona nella sua interezza. Il mal d’amore si manifesta ad esempio con la sensazione di avere una ferita al cuore, e si accompagna a mal di stomaco, mancanza di appetito, insonnia e ansia. Inoltre i dispiaceri amorosi fanno male anche al cuore a causa dello stress che induce a produrre ormoni dannosi per la salute. Per curare il mal d’amore bisogna quindi ricostituire questo equilibrio chimico alterato. Per farlo è consigliabile la pratica di attività fisiche aerobiche, che aumentano la produzione di serotonina ed endorfine e abbassano invece il cortisolo, l’ormone dello stress. La grande poetessa Saffo nata ad Ereso (Lesbo) nel VII sec. A. C. ha descritto mirabilmente gli effetti del mal d’amore in questa poesia. “Mi sembra pari agli dei quell’uomo
che siede di fronte a te e vicino
e ascolta te che dolcemente parli
e ridi un riso che suscita desiderio.
Questa visione veramente mi ha turbato
il cuore nel petto:
appena ti guardo un breve istante,
nulla mi è più possibile dire,
ma la lingua mi si spezza e subito
un fuoco sottile corre sotto la pelle
e con gli occhi nulla vedo e rombano le orecchie
e su me sudore si spande e un tremito
mi afferra tutta e sono più verde dell’erba
e poco lontana da morte sembro a me stessa“.