Tatuaggi: le precauzioni da seguire
Il tatuaggio può essere effettuato solo da personale qualificato. Pertanto tutti gli strumenti utilizzati andranno igienizzati, per evitare il rischio di trasmissione di malattie infettive quali l’Hiv, l’epatite, il tetano e altre ancora, che si veicolano attraverso liquidi biologici infetti. A distanza di anni potrebbero invece verificarsi reazioni allergiche o infiammazioni. Inoltre un tatuaggio non andrebbe mai effettuato su un neo perché ciò impedisce che se ne possa monitorare l’evoluzione in un cancro. Ed ancora si potrebbe essere allergici al lattice, di cui sono costituiti i guanti del tatuatore, per cui è bene che vi sottoponiate a dei test allergologici prima di farvi tatuare. Il rischio è che ad esempio si possano verificare dei piccoli rigonfiamenti della pelle che si defiiscono granulomi.
Tatuaggi: i sintomi di una infezione
I sintomi relativi a una infezione locale, dopo aver fatto un tatuaggio, sono i seguenti: rossore, dolore e gonfiore, talora anche la presenza di pus nella zona tatuata. In questi casi oltre che utilizzare una pomata antibatterica, bisognerà consultare un medico. Per evitare queste complicazioni è fondamentale la cura del post tatuaggio e quindi seguire attentamente le indicazioni che vi verranno date dal tatuatore: poiché il tatuaggio è una vera e propria ferita sulla pelle, nelle ore successive bisognerà coprirla e pulirla con acqua e sapone neutro.
Inoltre va tenuto conto che negli inchiostri usati per i tatuaggi, vi sono degli elementi tossici e potenzialmente cancerogeni. Ci riferiamo in particolare agli idrocarburi, ftalati, e metalli che rappresentano un pericolo anche per il sistema endocrino. Certo con le tecniche di cui si dispongono oggi, è possibile anche cancellare un tatuaggio, ma si tratta di una procedura lunga che causa ulteriori fastidi per la pelle.