Il pm Alessandro Leopizzi è andato subito al dunque, chiedendogli il motivo dell’inchino. “Con quella manovra ho preso tre piccioni con una fava”– ha spiegato il comandante. “Un paio di crociere prima, l’ex comandante Mario Palombo si complimentò con il maitre Tievoli, a bordo della Concordia, per il trattamento riservato a degli ospiti. E Tievoli me lo ricordò quella sera, così decidemmo di ripeterlo”.
Il terzo piccione è invece proprio la Costa Concordia, anche se Schettino non la nomina mai: “Lo abbiamo fatto anche per una questione commerciale, così la gente da terra poteva fare le foto e i passeggeri potevano vedere l’isola. Dei francesi me lo chiesero anche a cena”. L’accusa ha presentato anche nuove prove, come un video della schermata radar dove sono presenti frasi di Schettino “ripulite” da rumori fuorvianti.
Al vaglio anche le frasi di un’intervista di Schettino, il quale dichiarò che lo scoglio contro cui urtò la Costa Concordia non era presente sulle mappe nautiche a lui date in dotazione. Francesco Schettino è accusato di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime, naufragio colposo e altri reati minori.