Pensioni Quota 100: ecco come funziona la riforma
Il meccanismo della quota 100, è abbastanza semplice, si tratta della somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi del lavoratore che deve essere almeno pari a 100.
Questo, ovviamente, favorisce chi ha meno anni di contributi che può contare sull’ausilio degli anni anagrafici.
I lavoratori, però, per andare in pensione dovranno aver accumulato almeno 38 anni di contributi e avere 62 anni.
Si tratta di una misura sperimentale che entrerà in vigore dal 1° aprile 2019 e per il triennio 2019-2021.
Gli iscritti a due o più gestioni previdenziali che non stiano già ricevendo la pensione, possono rischiare il cumulo dei contributi, utile per il raggiungimento della quota 100.
Se il lavoratore decide di usufruire del pensionamento anticipato, però, non è possibile cumulare la pensione con altri redditi da lavoro.
Per questa specifica situazione le tempistiche variano a seconda che si tratta di dipendenti pubblici o di lavoratori del settore privato.
Per dipendenti della Pubblica Amministrazione, essi dovranno dare un preavviso di 6 mesi.
Per quanto concerne il settore privato il periodo di preavviso è decisamente inferiore e si limita a 3 mesi.