Pensioni quota 100: il problema della sostenibilità
Tito Boeri, nel corso del suo intervento televisivo, ha fatto un esplicito riferimento alla sostenibilità che le pensioni quota 100 possono avere per le nuove generazioni. Il presidente dell’Inps ha fatto notare che attualmente ci troviamo di fronte ad un aumento per la spesa pensionistica.
Secondo la sua opinione, le pensioni quota 100 previste dal Governo non potrebbero risolvere il problema del lavoro. Infatti Tito Boeri ha spiegato che la maggior parte delle persone che si prevede possano accedere a questo tipo di beneficio è inattiva, per cui non saranno liberati posti di lavoro.
Secondo Boeri questa riforma portata avanti dal Governo attuale non potrà essere d’aiuto per il ricambio professionale, specialmente nel settore delle aziende private.
Un problema di nome
Secondo Tito Boeri il problema a cui ci troviamo di fronte riguarda anche la scelta del nome “pensioni quota 100”. Il presidente dell’Inps ritiene che anche questa definizione potrebbe essere considerata sbagliata.
Più esattamente si tratterebbe di una quota 62+38, considerando i requisiti minimi richiesti dal punto di vista anagrafico e dal punto di vista contributivo. Boeri ha spiegato che molte persone si recano negli uffici a richiedere informazioni, avendo una concezione sbagliata della riforma dettata proprio dal nome.
Inoltre il presidente dell’Inps ha fatto notare che le conseguenze sarebbero anche quelle di una penalizzazione dal punto di vista economico, perché chi ha versato meno contributi potrebbe ritrovarsi ad avere un assegno pensionistico minore.