Differenze metaboliche: cervello donne più giovane di quello dei maschi
Lo studio ha preso in esame 205 volontari, 121 donne e 84 uomini tra i 20 e gli 82 anni, che sono stati sottoposti a scansioni cerebrali di tomografia a emissione di positroni. Tramite questo esame conosciuto come Pet, i ricercatori hanno ottenuto delle informazioni molto importanti relativi all’utilizzo del glucosio e dell’ossigeno da parte del cervello. In particolare la ricerca evidenzia che nelle donne cambiano meno i geni relativi alla produzione di energia e nella sintesi delle proteine. Maggiore risultano invece risultano, sempre nella donna, i cambiamenti dei geni che regolano il sistema immunitario e le reazioni ai fattori di stress ambientali. Complessivamente dallo studio emerge che a livello metabolico, il cervello delle donne, in media risulta più giovane di 3 anni rispetto a quello maschile. In questo senso così ha dichiarato il professor Goyal, docente presso il Dipartimento di Neurologia e ricercatore all’Istituto di Radiologia Mallinckrodt: “Stiamo appena iniziando a capire come vari fattori legati al sesso potrebbero influenzare la traiettoria dell’invecchiamento cerebrale e come ciò potrebbe influenzare la vulnerabilità del cervello alle malattie neurodegenerative. Il metabolismo del cervello potrebbe aiutarci a capire alcune delle differenze che vediamo tra uomini e donne mentre invecchiano”. Le conclusioni di questo studio sono diametralmente opposte rispetto a quelle emerse da uno studio pubblicato su Pnas qualche anno fa. I ricercatori dell’Università di Tel Aviv hanno analizzato con la risonanza magnetica le immagini dei cervelli di oltre 1400 soggetti di entrambi i sessi. Sostanzialmente dalla ricerca è emerso che non esiste un vero e proprio dimorfismo sessuale del cervello. Questo perchè i ricercatori nel confrontare le diverse aree neurali del cervello di maschi e femmine hanno osservato che il cervello di ogni individuo presenta una molteplicità di caratteristiche, di cui alcune sono più presenti nei maschi che nelle femmine, mentre altre sono più frequenti nelle femmine che nei maschi. Dall’analisi è emerso che solo limitatamente a un sottogruppo di regioni neurali è dato riscontrare alcune differenze, comunque non significative, relative al sesso.