Dieta anti-tumorale: i risultati di nuove ricerche
In particolare una ricerca condotta dall’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Rozzano (Milano), ha evidenziato che: “la diminuzione di circa il 30% dell’apporto calorico riduce la produzione di fattori di crescita e citochine che favoriscono l’infiammazione e la comparsa di tumori“. Una ricerca portata avanti dal consorzio internazionale Inhance ha messo in evidenza che una alimentazione a base di 5 porzioni al giorno di frutta e verdura abbinata al consumo di cereali ricchi di fibre comporta una diminuzione del rischio di essere colpiti dai tumori della gola, naso, seni paranasali, laringe, faringe, tiroide e ghiandole salivari. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista International Journal of Cancer. Un altro esperto in materia Massimo Bonucci, specialista in oncologia medica e presidente di Artoi, (Associazione di ricerca per la terapia oncologica integrata) spiega che la salute può intendersi come una sorta di equilibrio tra diversi fattori ed in questo senso l’alimentazione rappresenta un fattore chiave. In particolare nel caso in cui alla patologia tumorale sia già presente, i pazienti oncologici dovrebbero evitare di alimentarsi con diete iperproteiche, carboidrati raffinati, ridurre il consumo di carne, pesce di grossa taglia e latticini, non affidarsi a iperico, ginkgo biloba, pepe e soia. Da favorire invece il consumo dell’aloe vera, la curcumina e il the verde, che possono persino essere associati ad alcuni farmaci chemioterapici.
