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Intelligenza artificiale: algoritmo macchina “traduce” i pensieri in parole

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Cervello memoria
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Cervello memoria

I ricercatori della Columbia University di New York sono riusciti a realizzare uno speciale dispositivo in grado di “leggere la mente umana” per tradurne i pensieri in parole. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Nima Mesgarani autore principale dello studio, ha relizzato un dispositivo chiamato vocoder, un algoritmo che dopo aver imparato a registrare i discorsi di una persona mentre parla è capace di sintetizzarli. Questo è possibile perché quando una persona parla, all’interno di precise aree del cervello vi sono i segnali di queste attività. In tal senso Mesgarani spiega: “E’ la stessa tecnologia usata da Amazon Echo e Apple Siri che rispondono verbalmente alle nostre domande”. I ricercatori per fare in modo che il vocoder potesse imparare a interpretare l’attività cerebrale, hanno studiato quella dei pazienti malati di epilessia mentre ascoltavano frasi pronunciate da persone diverse. Ai volontari è stato quindi chiesto di contare i numeri da 0 a 9, al contempo i loro segnali cerebrali sono stati registrati. Il suono del vocoder in risposta a questi segnali è stato scansionato da un sistema di intelligenza artificiale che imita il funzionamento delle complesse strutture dei neuroni cerebrali. Si è ottenuta così una voce dal suono robotico capace di ripetere la serie dei numeri. Il ricercatore ha spiegato: “Le persone riuscivano a capire e ripetere i suoni detti dalla macchina il 75% delle volte”. L’obiettivo è di arrivare alla creazione di strumenti, quali ad esempio i sintetizzatori vocali, per aiutare a tradurre in parole i pensieri delle persone che a causa di malattia o altro, non sono più in grado di farlo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports.

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